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al testo di Franco Bonvini
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Poi un giorno guardi il cielo e è pieno di pecorelle e altre forme sopra l' azzurro, diciamo a Luglio ma solo perchè siamo a Luglio.
Non ricordo il mese di lei.
E' il solito cielo mutevole in forme e colori. Eppure c'è qualcosa oltre tutto quell' azzurro qualcosa dove i mesi non contano e non è più così importante il mese di lei.
Così anche lei.
Era tutta rivestita di carne che si vedessero bene le forme allo specchio così per come le vedi.
Era tutta rivestita di carne che non si vedesse la forma, e così non la puoi descrivere, o disegnare, eppure l' hai lì, sulla punta della lingua.
Ma non ricordi il mese di lei. |
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